Petrina

Electropornrock

“Debora Petrina è una delle artiste più originali emerse nell’ultimo decennio. Multipla e capace di moltiplicare l'arte” (Paolo Fresu)

“ogni traccia è vincente, il che dimostra come un'arte incredibile possa essere compiuta nell'arena della canzone pop’” (Jon Davis, Exposé Magazine-Seattle)

“una raccolta dalla coolness tutta newyorkese, tra Laurie Anderson e i Talking Heads, che la conferma tra i musicisti più talentuosi del circuito off italiano” (Rockerilla)

“il sound irruente, poderoso e potente di una Kate Bush in versione grunge” (Classic Rock)

“un cantautorato rock che fa pensare a Fiona Apple, atmosfere epiche di stampo prog, mood rockeggianti, andamenti new wave, un riff praticamente metal. La differenza con Petrina è che le sue diverse anime non hanno difficoltà a coesistere, al punto che non ce n'è una predominante. E sono tutte ugualmente efficaci” (Blow Up)“Paper Debris è il pezzo che Tori Amos sta disperatamente cercando di sfornare negli ultimi anni. Guardare oltre, ascoltare con orecchie aperte” (Il Mucchio)

“Non una mera raccolta di canzoni ma un punto di vista sulle musiche di oggi e di ieri, la cui forza sta proprio nella fusione di elementi differenti. Immediato, denso e nel contempo semplice” (disco del mese per SentireAscoltare)

BE BLIND è il nuovo album di Petrina, uscito nel 2016 per AlaBianca e distribuito da Warner.

L'album arriva dopo l'eponimo "PETRINA" (AlaBianca/Warner, 2013) e dopo "ROSES OF THE DAY" (Tuk Music, 2015) un album di ricomposizioni pubblicato da Paolo Fresu per l'inaugurazione della sua nuova etichetta dedicata alle voci, Tuk Voice: la title-traccia è la ricomposizione di un brano di John Cage, la cui partitura è pubblicata worldwide dagli stessi editori di Cage, le Edizioni Peters, con il doppio nome Cage/Petrina.

In BE BLIND Petrina mette a fuoco il suo percorso di autrice e compositrice orchestrando un’opera compatta e coesa in cui il genere pop-rock viene declinato in chiave del tutto personale, assemblando dentro di sé suggestioni della psichedelia, del funky, del prog, dell'elettronica, della musica classica e corale; un'opera intensa e inquieta, spesso dalle tinte scure, la cui forza espressiva sta nella fusione di ricerca e immediatezza, densità e semplicità.

BE BLIND è un'esortazione provocatoria ad essere ciechi nella comprensione di una realtà sempre più complessa, sia nelle relazioni personali mediate da strumenti/schermi/barriere, sia nella lettura confusa o distorta delle vicende politiche e sociali che determinano la nostra vita.
Ma è anche una possibile via di fuga, una cecità visionaria che permette di vedere al di là delle cose.

Dopo aver presentato l'album in svariati festival e club in Italia, fra cui il GoaBoa Festival a Genova, Petrina è stata invitata al DC Jazz Festival a Washington nell'estate 2017, nonché in alcuni club a New York.
Il live vede lei in veste di cantante, tastierista, chitarrista e performer, Mirko Di Cataldo alla chitarra elettrica e all'elettronica, Federico Lincetto al basso e Ugo Ruggiero alla batteria.

Cantante, pianista, compositrice e danzatrice/performer, Petrina costituisce un unicum nel panorama italiano, sintetizzando con classe visionaria un obliquo e sensuale cantautorato con le sperimentazioni del pop-rock, con l’elettronica, con la musica d’avanguardia e con il jazz.

Stimata da David Byrne, che ha spesso pubblicato i suoi brani nelle sue radio playlist di preferiti, Petrina ha ricomposto un brano di John Cage, la cui partitura è ora pubblicata worldwide dalle Edizioni Peters - gli editori di John Cage nonché di gran parte del repertorio classico e contemporaneo – con il doppio nome Cage/Petrina.

Nel 2016 Petrina è stata invitata da Paolo Fresu a registrare il primo album di una collana per il 40esimo anniversario de L'Espresso/La Repubblica, assieme a Paolo Fresu stesso e altri musicisti da lui scelti, come Gianluca Petrella, Mirko Signorile, Bebo Ferra.
Sempre nel 2016 è stata protagonista, assieme a Nicholas Isherwood, della nuova opera di Giovanni Mancuso, "Il ritorno dei chironomidi" nel cartellone del Teatro La Fenice di Venezia.

Come pianista di musica contemporanea ha registrato negli Stati Uniti e in Europa album di inediti di Morton Feldman (OgreOgress) e Sylvano Bussotti (Stradivarius), suonando con lui stesso.

Ha collaborato con David Byrne, John Parish, Elliott Sharp, Jherek Bischoff, Mike Sarin, Nicholas Isherwood, Paolo Fresu, Mario Brunello, Sylvano Bussotti, Gianni Gebbia, Tiziano Scarpa, esibendosi a New York, San Francisco, Los Angeles, Seattle, Londra, Berlino, Colonia, Madrid, Strasburgo, Tokio e Osaka.

 

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